L’Italia e il DESI 2021 (Digital Economic and Society Index): luci e ombre di un percorso europeo
Dal 2014 la Commissione europea monitora i progressi digitali degli Stati membri attraverso i rapporti del Digital Economy and Society Index (DESI). Ogni anno, il DESI, include profili dei paesi che supportano gli Stati membri nell’identificazione delle aree che richiedono un’azione prioritaria, nonché capitoli tematici che offrono un’analisi a livello europeo in aree digitali chiave essenziali per sostenere le decisioni politiche.
Il rapporto DESI 2021 si basa su dati del primo e del secondo trimestre del 2020, fornendo alcune informazioni sugli sviluppi chiave nell’economia e nella società digitale durante il primo anno della pandemia di COVID-19. Così, come sottolinea la stessa Commissione UE “ l’effetto del COVID-19 sull’uso e la fornitura di servizi digitali e i risultati delle politiche attuate da allora non vengono catturati nei dati e saranno più visibili nell’edizione 2022”.
Il DESI 2021 è stato adattato per riflettere le due principali iniziative politiche destinate ad avere un impatto sulla trasformazione digitale nell’UE nei prossimi anni: il Recovery and Resilience Facility (RRF) e il Digital Decade Compass. Il Digital Decade Compass è un piano decennale europeo in cui sono stati presentati gli obiettivi da raggiungere entro il 2030. L’UE si pone la finalità di dare maggiore forza a imprese e cittadini per un futuro digitale incentrato sulla persona, che al sia anche più sostenibile. Uno dei punti chiave è proprio la cittadinanza digitale in cui vengono ribaditi alcuni diritti (compresa la tutela dei dati personali e della privacy) e principi (tra cui servizi pubblici e amministrazione digitale accessibili e incentrati sulla persona) e viene inquadrato un percorso da seguire per il prossimo decennio.
La Commissione intende istituire un quadro di governance per garantire che l’Europa raggiunga gli obiettivi del decennio digitale 2030. Questo quadro di governance è basato su un meccanismo di cooperazione annuale che coinvolge la Commissione e gli Stati membri. Il meccanismo di cooperazione consiste in:
- un sistema di monitoraggio strutturato, trasparente e condiviso basato sull’indice dell’economia e della società digitali (DESI) per misurare i progressi verso ciascuno degli obiettivi 2030;
- una “relazione annuale sullo stato del decennio digitale” in cui la Commissione valuta i progressi e fornisce raccomandazioni per le azioni;
- tabelle di marcia strategiche pluriennali del decennio digitale in cui gli Stati membri delineano le politiche e le misure adottate o previste a sostegno degli obiettivi 2030;
- un quadro strutturato per discutere e affrontare le aree di progresso insufficienti attraverso impegni congiunti tra la Commissione e gli Stati membri;
- un meccanismo per sostenere l’attuazione di progetti transeuropei.
Il DESI 2021 evidenzia come tutti gli Stati membri dell’UE hanno compiuto progressi nel settore della digitalizzazione, ma il quadro generale tra gli Stati membri è vario e, nonostante una certa convergenza, il divario tra i Paesi leader dell’UE, in termini di maturità digitale, e quelli con i punteggi DESI più bassi rimane ampio e in generale i valori sono lontani dagli obiettivi dei Digital Compass.
Il “Path to Digital Decade” assegna al DESI il monitoraggio degli obiettivi del Digital Decade e per questo gli indicatori DESI sono ora strutturati attorno ai quattro punti cardinali del Digital Compass.
- Competenze digitali;
- Infrastrutture digitali sicure e sostenibili;
- Trasformazione digitale delle imprese;
- Digitalizzazione dei servizi pubblici.
Con riferimento all’ indicatore calcolato nel DESI 2021 (Fig. 1), nel complesso si nota come l’Italia si posiziona al 20esimo posto nel ranking complessivo dei 27 Paesi UE, penultima tra Paesi a maggiore popolazione , davanti solo alla Polonia, con rilevanti lacune sugli indicatori legati alle competenze digitali (25esimi su 27).
Figura 1. Indice di digitalizzazione dell’economia e della società (DESI), Ranking 2021. Fonte: Commissione Europea
Appare precisare che il DESI 2021, non risulta confrontabile con l’analogo rilevato nel DESI 2020 a causa di una variazione nella metodologia di calcolo. Il DESI 2020 raccoglieva 37 indicatori su 5 dimensioni: connettività, capitale umano, uso di internet, integrazione delle tecnologie digitali (ovvero la digitalizzazione delle imprese), servizi pubblici digitali; il DESI 2021 conta invece 33 indicatori su 4 dimensioni: l’area Uso di internet è stata eliminata, e sono stati sostituiti o aggiunti alcuni indicatori relativi alle altre dimensioni.
Per un analisi dettagliata delle componenti del DESI 2021 si rimanda ai singoli indicatori disponibili nelle 4 aree individuate sulla piattaforma messa a disposizione dalla Commissione UE; nella consapevolezza della non confrontabilità dei dati ed in estrema sintesi, si rileva una situazione di luce ed ombre, con pochi e significativi miglioramenti come ad esempio nell’uso dei servizi della PA digitale, ora al 36% contro il 30% dell’anno prima, ma con le note criticità sul fronte del capitale umano. Solo il 42% delle persone fra i 16 e i 74 ha competenze digitali almeno di base, solo il 3,6 per cento degli occupati è specializzata in ambito tecnologico.
Nel complesso i dati non sono positivi e rimangono le criticità note (bassa diffusione di adeguate competenze digitali, insufficiente presenza di specialisti ICT, arretratezza digitale delle PMI, elevato divario di genere), per le quali non si registrano progressi significativi.
Gli indicatori di dettaglio per area tematica e per paese sono disponibili al seguente link.