Relazione annuale AGCOM al Parlamento – grandi novita in arrivo
L’AGCOM si è ufficialmente candidata a diventare il “Digital Services Coordinator” per l’Italia, cioè l’organismo di vigilanza su Internet e sul mercato on line in Italia, previsto dal regolamento Digital Markets Act dell’Unione Europea recentemente approvato.
E’ stato questo l’annuncio principale del presidente dell’AGCOM, Giacomo Lasorella, in occasione della presentazione al Parlamento il 29 luglio della Relazione annuale dell’attività svolta dall’organo di regolamentazione da lui presieduto e di cui fanno parte come commissari Laura Aria, Antonello Giacomelli, Elisa Giomi e Massimiliano Capitanio.
Una relazione di 170 pagine densa di notizie, presentata all’auletta dei gruppi parlamentari di Montecitorio, in presenza del Presidente della Camera Roberto Fico, di Gianni Letta, di numerosi parlamentari, dei vertici della guardia di finanza e di tutte le altre autorità di regolazione nazionali.
In base a quanto stabilito dai regolamenti DSA DMA, ogni paese membro della Unione Europea dovrà nei prossimi mesi decidere a chi affidare il compito di monitorare le attività delle piattaforme internet, ricevere i ricorsi degli utenti e delle parti sociali, arbitrare in caso di contenzioni ed eventualmente proporre di comminaremulte anche molto corpose in caso di accertate e reiterate violazioni dei regolamenti in questione.
La decisione di identificare queste autorità nazionali spetta ai governi nazionali, che possono crearne di nuove oppure, decidere di affidare l’incarico ad una delle authority esistenti. Secondo un auspicio espresso dall’ERGA (l’organismo di coordinamento europeo delle authority di controllo sui media) sarebbero proprio organi come l’AGCOM quelli meglio attrezzati per assolvere a questo compito.
Lasorella, in particolare, ha ricordato che l’authority da lui presieduta è stata presa a modello in Europa per le attività di sportello automatico per la risoluzione delle controversie fra cittadini e società di telecomunicazioni. Un’esperienza che potrebbe rivelarsi assai utile per i milioni di controversie fra cittadini e piattaforme digitali che oggi non trovano quasi mai sbocco, se non nelle aule di tribunale e solo per i casi che destano maggiore allarme sociale (stalking, molestie, pedopornografia …).
Lasorella nella relazione ha infatti sottolineato come gran parte del mercato che in passato era analogico e frammentato per settori, stia evolvendo verso il digitale, dove i confini fra un settore ed un altro sono sempre piu labili e difficili da separare. Ha fatto l’esempio di Amazon che opera nel settore del commercio elettronico (e come tale è sottoposto alla regolamentazione dell’Authority antitrust), ma che -grazie alla sua posizione dominante nel commercio elettronico- sta diventando anche un gigante della logistica integrata e della spedizione di pacchi (attività che ricade sotto la competenza di AGCOM, che si occupa dei servizi postali), e che inoltre -grazie al suo sfruttamento intensivo dei dati- ha anche una rilevanza notevole per l’authority della privacy.
Grazie alla rivoluzione concettuale introdotta dall’approccio DSA-DMA queste barriere ormai obsolete verranno abbattute e l’authority incaricata di svolgere il compito di “Digital service coordinator” potrà intervenire trasversalmente su tutti i settori coinvolti. Nel farlo pero (e questo Lasorella ha tenuto a precisarlo) lo farà con grande rispetto ed attenzione delle competenze e delle prerogative delle altre autorità di regolazione. Pasquale Stanzione , presidente dell’Autorità di Garanzia per la Protezione dei Dati personali, e i rappresentanti delle altre authority presenti in sala, ascoltavano con grandissima attenzione. Sarà interessante vedere gli sviluppi di questo processo nei mesi a venire, nelle mani del governo che uscirà dalle elezioni anticipate di settembre 2022.